domenica 26 gennaio 2014

Interrogazione partecipata



Ero alla ricerca di un modo un po' più partecipato di interrogare. L'interrogazione classica (la cosiddetta verifica orale o scritta che dir si voglia) ha dei limiti evidenti persino per chi si accosti per le primissime volte all'argomento.
La verifica scritta fornisce sì il tempo di riflettere, ragionare e strutturare la risposta ma riesce, ahimé, a svantaggiare gli alunni in possesso di una superiore dialettica, mortificandone le potenzialità. Ovviamente fa esprimere al meglio gli alunni con problemi di timidezza, cosa non rara alle scuole medie. Avrebbe, inoltre, pretese di maggiore oggettività, anche se espone i ragazzi alla tentazione della copia...
La verifica orale ha praticamente vizi e virtù speculari rispetto a quella scritta anche se mortifica la parte della classe che non è alla lavagna.
Per carità, tutto è stato già inventato nel campo del metodo e della didattica, ma mi ero messo in testa di plasmare una verifica leggermente diversa...



I principi alla base di questa verifica sarebbero dovuti essere:

  • Partecipazione (nei limiti) del resto della classe, con attività sfidanti e volte a stimolare il senso di responsabilità
  • Maggiore spazio alla creatività e alla dialettica dell'alunno al di là della normale sequela di domande / risposte
  • Maggiore oggettività della votazione 
  • Consapevolezza della dimensione tempo nell'argomentazione
  • Sviluppo del senso delle regole e di alcune qualità personali (onestà, senso dell'ascolto etc)

Mi è venuto in mente (ripeto, non credo di essere un pioniere) di strutturare una verifica siffatta...



Caratteristiche dell'interrogazione
  • La data dell'interrogazione è programmata con largo anticipo
  • Viene selezionato un gruppo di 5 alunni per l'interrogazione 
  • Viene selezionato un gruppo di altri 5 alunni a comporre la giuria
  • La giuria nomina un proprio presidente, che alla fine dell'interrogazione dovrà esprimere un verdetto segreto scritto per ciascun interrogato
  • L'interrogazione vera e propria consta di 3 domande del docente per tutti e uno - due minuti (a scelta dell'interrogato) per un argomento a piacere. Questo tempo è completamente gestito dall'alunno senza alcuna intromissione di alcuno.
  • Alla fine dell'interrogazione la giuria (o comitato di valutazione) esprime un verdetto in decimi per ciascun interrogato: il docente media la propria valutazione con quanto espresso dalla giuria
  • Dopo aver assegnato i voti la situazione si ribalta (il comitato viene interrogato e gli interrogati si siedono al posto del comitato) e l'interrogazione ricomincia a parti invertite

A corollario
  • Un po' di coreografia non guasta e aiuta a focalizzare i compiti: i banchi della giuria vengono disposti di fronte agli interrogati. Il presidente di giuria viene scelto privilegiando il senso di cavalleria dei maschietti (e anche delle femminucce quando ci si ritrova con una giuria con un solo maschietto)
  • I principi di selezione dei gruppi dovrebbero privilegiare l'aiuto dei più deboli, ad esempio creando una giuria di meno bravi accoppiata a un gruppo di eccellenze alla lavagna


Qualche osservazione
  • L'accordo tra i miei voti e quanto suggerito dalla giuria è stato sorprendentemente buono nell'85% dei casi. In alcuni casi il disaccordo mi ha suggerito qualche variazione. 
  • In tutti i casi, il meccanismo ha forzato la giuria ad essere onesta
  • Con il passare delle interrogazioni, ho notato una migliore gestione del tempo dedicato all'argomento a piacere (minori pause, gestione del tempo esatta etc)

Nessun commento:

Posta un commento

Si prega di commentare in modo rispettoso e con argomenti consoni